Cineasta
“Ciascun settore di creazione artistica”, scrisse L. Ron Hubbard, “segue le proprie regole fondamentali”. Come esempio, citava la letteratura e la pittura, tuttavia si rivolgeva in particolare agli operatori dell’unità cinematografica che aveva creato per la produzione dei film di addestramento di Scientology. Il suo impegno in questo campo ci rivela molto della personalità di quest’uomo. Benché solo informalmente dietro la macchina da presa durante il periodo che passò a Hollywood negli anni Trenta, nella primavera del 1979 non vi era aspetto del procedimento cinematografico che Ron non avesse preso in esame. Ne sono prova gli undici libri contenenti i fondamenti di questo soggetto, che scrisse mentre addestrava troupe cinematografiche nella California meridionale.
Questi testi costituiscono un limpido distillato di cinematografia e comprendono gli elementi fondamentali quali l’illuminazione, la scenografia, il montaggio, i costumi, ecc. Meritano una menzione speciale gli scritti di L. Ron Hubbard sulla recitazione, arte che rispecchia la vita stessa e quindi suscitò in lui uno specifico interesse. In particolare, Ron era contrario all’intromissione della psicologia in quest’arte, cosa sostenuta dai promotori del Metodo Stanislavsky, e all’idea stanislavskiana ampiamente condivisa secondo cui l’attore dovrebbe “innestare” la propria sofferenza psicologica nel ruolo drammatico attraverso quello che è stato enigmaticamente descritto: “un flusso libero di energia psichica proveniente dall’inconscio”. Indipendentemente dal significato che questo possa avere, si tratta di un processo lungo ed emotivamente doloroso. Per uno scrittore e per un vero attore, dichiarò L. Ron Hubbard, questi metodi sono disastrosi e, di fatto, “diametralmente opposti al ruolo dell’artista”.
La sua soluzione fu una serie di diciotto saggi didattici sull’arte della recitazione. Nell’insieme, costituiscono una concezione completamente nuova di quest’arte; essi sono imperniati sull’idea che l’attore deve semplicemente concepire il carattere del suo personaggio: come cammina, come parla, come si muove e plasmare il suo ruolo di conseguenza. In appunti successivi, L. Ron Hubbard definì l’impiego della capacità espressiva, della dizione, dei gesti e, soprattutto, l’uso nella recitazione di una sua scoperta, la Scala del Tono Emozionale, che delinea l’intera gamma delle 59 emozioni che un essere può assumere.
Altrettanto significative sono le raccomandazioni di L. Ron Hubbard nel campo della registrazione del suono; in questo settore egli aveva acquisito una notevole esperienza: dal suo lavoro come cantante radiofonico negli anni Trenta, alla sua esperienza diretta nel campo della registrazione sonora dei film, al missaggio dal vivo di gruppi musicali. Per lo più, disse, il campo è pieno di opinioni contrastanti e dati non codificati. In effetti scrisse: “Non ci sono libri di testo che riguardino i compiti dei tecnici nel campo del suono, del missaggio e del trasferimento”. Di conseguenza, “Ho preso l’impegno di rendere disponibili, laddove fosse necessario, dati utili e precisi sull’utilizzo degli impianti acustici”. Oggi non è un’esagerazione definire incomparabile, in termini di accuratezza e qualità, il risultato finale delle scoperte e della tecnologia di L. Ron Hubbard nel campo della registrazione, del missaggio, della duplicazione e del trasferimento del suono. Questa tecnologia del suono, chiamata Clearsound e utilizzata esclusivamente da Golden Era Productions, un organismo della Chiesa di Scientology, ha consentito di raggiungere, nel campo della registrazione e riproduzione del suono, un livello di eccellenza tale da superare praticamente tutti gli standard industriali.
Inoltre e nel complesso, le migliaia di pagine di materiali d’istruzione di L. Ron Hubbard sulla cinematografia si sono finora dimostrate determinanti nella produzione di oltre 2.000 film didattici, documentari e premiati annunci di pubblica utilità. A tale riguardo, esiste un’intera raccolta di lavoro cinematografico che porta l’impronta di L. Ron Hubbard e riflette ciò che è stato legittimamente descritto come l’affermazione più conclusiva sulla produzione di film memorabili.